Hester Prynne è la lettera scarlatta. La sua condanna a vita le viene cucita addosso sul petto come simbolo del suo adulterio.
La lettera scarlatta, di Nathaniel Hawthorne è un romanzo storico ambientato a Boston, nel XVII secolo. Hester Prynne, protagonista della storia, è sul patibolo dopo aver subito un processo e pronta per essere condannata alla pubblica gogna per aver commesso adulterio. Hester ha lo sguardo fiero e pieno di orgoglio anche se sente le ingiurie del popolo, quel popolo di cui anche lei fa parte.
Sposata con un medico più grande di lei tiene in braccio la sua bambina, frutto del peccato, e non vuole rivelare il nome del padre. Le offese della comunità non scalfiscono la sua fierezza, anche se il suo cuore ha smesso di battere. Hester dovrà portare la sua condanna per la vita, una lettera scarlatta cucita addosso sul petto che mostri a tutti il suo adulterio. Deve scontare la sua pena: tutti devono vedere il suo volto di adultera, sapere che non è pentita perché non vuole rivelare chi ha peccato insieme a lei, il suo amante. La donna ha tradito suo marito con il giovane reverendo Dimmesdale, un prete oratore amato da tutta la comunità, il più rispettato dal popolo. Forse è anche questo il motivo che spinge Hester a non rivelare il suo nome. Continua a proteggerlo con insolenza e per questo la sua condanna non avrà fine. Verrà esclusa da tutti, isolata nel suo dolore e nel suo peccato crescerà la figlia in solitudine senza una parola di conforto, uno sguardo amico, un dolore da condividere.
È una donna con un bollino marchiato che non potrà mai essere cancellato, perché qualsiasi comportamento possa avere con il prossimo sarà sempre e soltanto la lettera scarlatta. E ogni cambiamento nella crescita di sua figlia le provocherà nuovo dolore, ogni sua domanda sul perché la loro vita sia così diversa, sul perché porti al petto un disegno che altre donne non hanno sarà una nuova ferita. La bambina non può capire il voto che ha fatto la madre, non immagina che la vita di Hester è dedita al pentimento. Ma non immagina nemmeno che quel signore con la veste, che cerca di avvicinarla e accarezzarla, vorrebbe stringerla come un padre ed è corroso dal rimorso per non aver avuto il coraggio di confessare il suo peccato, condividerlo con Hester e pagare il suo debito.
Tanti sono gli spunti di riflessione per La lettera scarlatta: la società puritana e i suoi pensieri, il peso della colpa e la quotidianità di convivere con il pentimento, la dignità e la forza d’animo che vorrebbero tutte le donne, il desiderio di vendetta di chi è stato tradito, il giudizio altrui, di un prossimo sempre pronto a additare chi sbaglia senza pensare ai propri errori.
Ho amato molto questo classico della letteratura, tanto da considerarlo uno dei più belli che abbia letto. È scritto magicamente, con un stile brillante e intenso che ti tiene incollato alle pagine del romanzo. La lettera scarlatta è perfetto in ogni sua sfumatura: per come tratta argomenti delicati, per come riesce a far arrivare al lettore gli stati d’animo dei personaggi, il loro dolore, ma anche la loro felicità nel provare il sentimento più puro della vita, l’amore.
Ho storto il naso solo per l’introduzione, La dogana: una parte iniziale in cui l’autore spiega il perché della storia, come e quando ha deciso di scrivere La lettera scarlatta. Tutta la prima parte è un po’ pesante ma poi quando arrivi a capire com’è nato questo romanzo inizia la magia.
SCHEDA LIBRO:
AUTORE: Nathaniel Hawthorne
TITOLO: La lettera scarlatta
EDITORE: Giunti Editore
PAGINE: 320
ISBN: 9788809779891
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