Papi-Rita Indiana-NN editore

Papi è tutto.
Un padre da adorare, un conquistatore seriale, che porta in casa sempre nuove fidanzate. È un giovane amato e temuto, non ha un nome anche se tutti sanno chi è. È generoso ma anche avido.
Sua figlia ha solo sette anni e lo vede con gli occhi dell’amore, quegli occhi innocenti ma pieni di vita che guardano solo il buono di un genitore amato; una bontà che nella realtà non esiste.
Perché Papi nella vita fa il narcos, è molto pericoloso e cattivo, amato dalla gente perché incute paura.

Lei questo non lo sa. È solo una bambina di sette anni, voce narrante del romanzo di Rita Indiana, che ha avuto la sfortuna di nascere in una famiglia con il cuore rotto, troppo crudo e ingiusto per la realtà dei bambini. Senza nessuna possibilità di scelta – perché nessuno può decidere che madre e padre avere – la piccola protagonista di Papi di Rita Indiana racconta la sua visione del mondo. Di lei non sappiamo nulla, nemmeno il nome, solo che la sua vita è altalenante e strana, non si annoia mai.

Senza poter capire che cosa è invenzione della mente di una bambina e che cosa è verità, leggere Papi significa addentrarsi in un terreno pieno di burroni emotivi.
La confusione è tanta. Il testo si legge a rilento perché, seppur incalzante e ritmato, ha una punteggiatura molto stringata e controcorrente. Il romanzo a tratti è ridondante, ti lascia stranita e hai voglia di lasciar perdere la lettura. Pensi più volte che alla fine non succederà nulla di che, non ci sarà nessuna sorpresa, niente da raccontare.
Eppure continui a leggere, hai voglia di sapere come andrà a finire, che cosa vuole dirti questa bambina così sola, così felice di avere un Papi speciale.
Leggi, continui senza meta. Ascolti la voce di questa bimba senza nome, assetata d’amore.

E poi arriva. È lì che ti aspetta. Eccolo il colpo di scena, l’onda che aspettavi. Ti colpisce in piena faccia, rallenti per rileggere. Sei contenta di non aver mollato.

Questo è Papi di Rita Indiana. La storia di una famiglia, di una bambina che deve fare i conti con un dolore che non capisce. È la storia di una realtà che conosciamo troppo poco ma che ci riguarda, anche se facciamo finta di niente.
Rileggerei questo romanzo solo per quello che mi ha lasciato nell’ultima parte del testo, per l’originalità della scrittura e per il tema che affronta. E se ora lo riavessi a casa (l’ho prestato a mia madre) andrei alla fine del libro, in cui parla la traduttrice Vittoria Martinetto. Scrive su Papi:

La lingua di Rita Indiana se ne frega di limiti e frontiere: è rigogliosa ma asciutta, armonica ma elettronica, straniante ma familiare; è quasi, diremmo, una lingua illegale, modellata sulle iperboli smodate dei suoi personaggi.

Ecco, questo è Papi. Leggetelo!

SCHEDA LIBRO:

AUTRICE: Rita Indiana
TITOLO: Papi
EDITORE: NN Editore 2017
PAGINE: 176
ISBN: 978889925368-4


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