Un’insolita avventura dal Mediterraneo ai Caraibi per un protagonista malinconico e sfortunato, tra sgangherate avventure e imprese fallimentari e pericolose.

Puerto Escondido di Pino CacucciPuerto Escondido è uno dei romanzi più celebri dello scrittore e giornalista Pino Cacucci dal quale è stato tratto l’omonimo film del 1992 di Gabriele Salvatores con Diego Abatantuono. Un lungo viaggio dall’Europa al Centro America per raccontare la storia di un protagonista solitario e malinconico, una sorta di dropout, un soggetto che si autoesclude dalla società alla ricerca del proprio habitat ideale.

Un accenno alla trama

Un ragazzo si risveglia dal coma in un letto, madido di sudore, e senza ricordare cosa gli sia successo e come si trovi lì. Capisce di essere stato ferito da un’arma da fuoco e di essersi salvato quasi per miracolo quando l’infermiera gli spiega che il proiettile è entrato e uscito da un fianco senza ledere organi vitali.
Poco dopo riceve la visita della polizia e alla vista del commissario la memoria sembra tornargli tutta in un colpo. Riconosce il volto di chi lo ha colpito, è proprio quello del commissario Everardo Schiassi. Il ragazzo è in realtà vittima di circostanze paradossali: giunto in questura per ottenere il passaporto, si era ritrovato a essere testimone di un omicidio il cui autore è proprio il commissario che poi aveva tentato di farlo fuori sparandogli.

Uscito dall’ospedale viene perseguitato sia da Schiassi che dal suo braccio destro, un poliziotto zelante e scrupoloso che comincia a sospettare del comportamento ambiguo del commissario. Al termine di un diverbio, Schiassi ammazza anche quest’ultimo davanti agli occhi del ragazzo e a questo punto considera indissolubile il legame con il giovane. Il ragazzo cerca disperatamente di sfuggire al controllo del commissario, ma per quanto si sforzi il poliziotto riesce sempre a rintracciarlo. Il giovane decide, così, di rifugiarsi sull’isola d’Elba; qui, dallo spuntone di una roccia ammira una ragazza a bordo di una barca.

Giorno dopo giorno, sempre più incuriosito dai movimenti dell’imbarcazione, decide di avvicinarsi e conoscere la donna. La ragazza si chiama Aivly (che è anche il nome dato alla barca) e tra i due nasce una strana scintilla fatta di dialoghi spezzati, sguardi e parole non dette. Proprio quando meno se lo aspetta, il colpo di scena si materializza nella figura del commissario Schiassi che lo sorprende mentre è disteso su uno scoglio.
Il disgraziato protagonista passa dalla vecchia quotidianità piatta e anonima, all’essere invischiato in vicende sempre più assurde e sfortunate, fino a trovarsi catapultato su una spiaggia spagnola di notte.

Giunto a Barcellona riesce a ritagliarsi uno spazio vivendo tra persone ai margini della società con le quali sente un’affinità forte, fatta di senso di libertà e anticonformismo, e in particolare intreccia una relazione con l’enigmatica scrittrice di fumetti, Pill. Proprio quando comincia a integrarsi ricompare il suo incubo peggiore: il commissario Everardo Schiassi. Costretto di nuovo a scappare, si rifugia in Messico, a Puerto Escondido, dove conosce Elio che prima cerca di derubarlo e poi diventa suo compagno di sventura.

La sfortuna sembra non volerlo mollare nemmeno oltreoceano e con il suo nuovo compagno tenta una serie di imprese disperate che gli procureranno guai maggiori. Le vicende, pure scabrose e intense, non scalfiscono l’importanza che Pino Cacucci riesce a dare all’ambientazione, che non è mai un contesto ma fa parte di Puerto Escondido, intrecciandosi ai fatti e ai personaggi quasi come se avesse una vita autonoma, nel raccontarsi più che descriversi al lettore. La magnifica isola d’Elba, la suggestiva Barcellona e soprattutto l’enigmatica terra messicana, capace di attrarre e rapire lo spirito di chi la conosce nonostante le sue contraddizioni, la violenza, le difficoltà di vita quotidiana, come una polvere che entra nelle scarpe, nei vestiti e nei polmoni, e una volta addosso nessuno riesce più a togliere ma rimane dentro per sempre. Così attraverso il suo fascino, il Messico cambia la vita dei protagonisti che, una volta arrivati nel paese dove il sole brucia i capelli e fa colare il cervello dal naso, non saranno mai più gli stessi di prima.

Il colpo di scena finale (o quasi) – uno dei tanti momenti adrenalinici di una seconda parte del romanzo che va in crescendo nelle emozioni – merita di non essere svelato ed esalta la figura di uno dei personaggi meglio riusciti del romanzo: il commissario Everardo Schiassi. Come nei migliori romanzi circolari o di formazione, il commissario completa una traiettoria che lo porterà alla definitiva consacrazione nella caratterizzazione del proprio personaggio. Schiassi, se pure a volte fastidioso e irritante, diventa un punto di riferimento per ancorare il racconto alla realtà esterna, un anello di congiunzione costante tra gli eventi.

Chi si appresta a leggere Puerto Escondido dovrà lasciare da parte i generi e la banale suddivisione in categorie letterarie, per immergersi appieno in un’esperienza totalmente coinvolgente. Si tratta di un vero e proprio viaggio per conoscere il Messico, quello autentico, descritto dall’autore con i suoi deserti e i suoi personaggi tragicomici, come il capo dei federales Gattilo, con la casa a forma di fortino su cui campeggia una bandiera con il disegno di una testa di tigre; un’immagine tanto assurda quanto veritiera di poliziotti messicani che in realtà operano come narcotrafficanti a tutti gli effetti, con tanto di omicidi e rappresaglie con altri corpi di polizia.

Il protagonista è un ragazzo bolognese solitario e sfiduciato, alla ricerca di se stesso e della propria identità; questa caratteristica è sottolineata dall’autore con la scelta di non attribuirgli neanche un nome, un’astuzia letteraria non casuale e che non pesa nonostante le 400 pagine di lettura. Il giovane finisce per trovare un senso alla propria esistenza a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia, in una terra difficile ma ancora in parte incontaminata dallo sfrenato consumismo occidentale. La stessa sorte toccata prima a Elio e poi a Everardo.

Puerto Escondido è una lettura piacevole, aperta a tutte le sfumature: non manca l’intrigo del giallo, la suspense del thriller, l’adrenalina dell’avventura, le storie di amori impossibili, la descrizione dei paesaggi e delle ambientazioni esotiche dei viaggi, le scene di omicidi, la violenza, l’esperienza della droga di tutti i tipi, sia nel consumo che nello spaccio.

Un’esperienza completa, quella di una vita vissuta a pieno, per un romanzo che non vorresti mai veder finire.

SCHEDA LIBRO:

AUTORE: Pino Cacucci
TITOLO: Puerto Escondido
EDITORE: Feltrinelli – Collana Universale economica 2015
PAGINE: 398
ISBN: 9788807885709

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