
Una donna
di Annie Ernaux
Con un tono un po’ fastidioso ma mai scontato, in Una donna (prima pubblicazione 1988), Annie Ernaux fa un tentativo di riscoprire se stessa, utilizza la scrittura come cura contro un dolore indomabile.
Annie Ernaux sceglie di sconfiggere la tristezza proprio con la scrittura, ripercorrendo la vita della madre da quando era bambina fino agli ultimi due anni della malattia, che l’ha spenta giorno dopo giorno. È questa la parte più emozionante del racconto, che ti entra dentro perché ti lega a chi scrive, ti porta nel suo mondo e ti fa riflettere sui sentimenti che avresti provato tu se fossi stata al suo posto.
Ho amato molto questa cura per le parole, il suo desiderio di condividere un dolore in maniera così pura. Ho amato la sua capacità di descrivere fatti, ambienti e anime ed è per questo che voglio rileggerla in altre storie, conoscere meglio questa sua insaziabile voglia di parlare al lettore regalando un pezzettino di sé.
AUTORE: Annie Ernaux
TITOLO: Una donna
EDITORE: L’Orma Editore
PAGINE: 99
ISBN: 978-8899793470
“Era necessario che mia madre, nata tra i dominanti di un ambiente dal quale è voluta uscire, diventasse storia perché io mi sentissi meno sola e fasulla nel mondo dominante delle parole e delle idee in cui, secondo i suoi desideri, sono entrata.
Non ascolterò più la sua voce. Era lei, le parole, le sue mani, i suoi gesti, la sua maniera di ridere e camminare, a unire la donna che sono alla bambina che sono stata. Ho perso l’ultimo legame con il mondo da cui provengo.”